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Olympic Runners Lama ASD

DI SEGUITO TROVERETE ALCUNE DELLE NOTIZIE PIU' IMPORTANTI PROVENIENTI DAL MONDO DEL PODISMO E DEL TRAIL

ULTIMISSIME

FARAH, DUE MIGLIA DA RECORD A BIRMINGHAM

Immagine
Il britannico infrange in 8:03.40 il World Best delle due miglia. Bernard Lagat, terzo, realizza il record mondiale Master di passaggio sui 3000. 
Dopo neanche 48 ore dal record mondiale di Genzebe Dibaba sui 5000 metri arriva il primo flash assoluto maschile della stagione, a firma di Mo Farah, nel Sainsbury’s Indoor Grand Prix di Birmingham. L'impresa del britannico nato in Somalia, alla prima gara della stagione, è riuscita sulla distanza delle due miglia, un classico terreno di caccia indoor per i mezzofondisti di maggior vaglia, nelle ultime stagioni. Il crono di Farah, 8:03.40, sottrae poco meno di un secondo all'8:04.35 che Kenenisa Bekele stabilì sullo stesso anello otto stagioni fa. Farah aveva già corso la distanza a Birmingham due anni fa, perdendo da Galen Rupp (8.07.41 per l'americano, 8:08.07 per il primato d'Europa del pluriolimpionico).
Una gara dalla condotta esemplare, con la seconda metà ovviamente ben più spedita della prima: un secondo miglio corso appena sotto i quattro minuti, il tempo, famigerato, che divise Lord Bannister dall'incredulità del mondo sportivo a metà del secolo scorso, ma soprattutto un passaggio ai tremila (7:33.1) che fa la barba al record europeo sulla distanza, detenuto dallo spagnolo Sergio Sanchez (7:32.41). Un grande avvio di stagione per il due volte campione olimpico (5000 e 10000 metri) e tre volte campione del mondo. Nella stessa gara del record mondiale di Farah, arriva il quarto primato mondiale Master M40 di Bernard Lagat, che di passaggio sui 3000 è stato cronometrato in 7:41.3, per poi finire terzo sulla distanza completa in 8:17.05, alle spalle del secondo classificato, Paul Kipsiele Koech (8:13.46). Anche in questo caso, per Lagat, la miglior prestazione Mondiale Master. 
Nel Sainsbury’s Indoor Grand Prix di Birmingham altri risultati di buonissima fattura, quali i record mondiali stagionali realizzati dall'olimpionico di salto in lungo Greg Rutherford (8,17) e dall'ostacolista statunitense Sharika Nelvis (7.87). Dalle pedane, nuovo record nazionale di Katerina Johnson-Thompson nel salto in lungo (6,93), e il record greco dell'astista Nikolia Kiriakoupolou, vincitrice con 4,80.
FONTE FIDAL

Atletica, Maratona di Torino: Kenya padrone. Rutto batte Ngeno

Volatona finale per i primi due. Terzo l'altro keniano Masai. Azzurre da applausi: Incerti e Toniolo battute dalla Ndiema, quarta la Bertone, sesta la Quaglia. Fra gli uomini Andrea Lalli finisce quinto
Dominio Kenya. Anche a Torino. L'edizione numero 28 della maratona torinese è andata a Samuel Rutto, che vinto una volata col connazionale Ernest Ngeno, superato proprio negli ultimi metri: 2h 10'00" per il primo, 2h 10'02" il tempo del secondo. Ma il podio è stato interamente keniano grazie al terzo posto di Titus Masai, che ha chiuso in 2h 11'16".
LALLI QUINTO — L'atteso Andrea Lalli, alla seconda maratona in carriera e alla ricerca di risposte dopo la scelta di puntare sulla strada a parziale discapito del cross, ha chiuso al 5° posto 2.12'48" migliorando di 1'38" il personale fatto a Venezia. Lalli, rimasto coperto e in ritardo di circa un minuto, ha tentato la rimonta negli ultimi 10 km, agguantando il gruppetto di testa, pagando però poi lo strappo nel finale. Finisce ottavo Renè Cuneaz in 2h 22'49".
ANDREA CONTENTO — Andrea Lalli: "Devo imparare a gestire meglio la gara,mi sono trovato da solo, e ho fatto un'azione troppo decisa. Dovevo aspettare. Quando i primi si sono accorti che stavo rientrando hanno accelerato. Sono comunque contento, volevo correre intorno alle 2h12' è così è stato".
BRAVE ANNA E DEBORAH — Fra le donne bene le azzurre. L'ex campionessa europea di Barcellona 2010 Anna Incerti, sesta a Zurigo, è stata grande e ha ceduto solo nelle battute conclusive dopo una battaglia con la keniana Esther Ndiema, esordiente sulla distanza. Le due, scappate assieme all'attesa Helena Kiprop, avevano passato la mezza maratona in 1 h 14'24". Poi lo strappo della Incerti ha eliminato la Kiprop e da lì è stata guerra di nervi. Alla fine la Ndiema ha chiuso in 2h 28'41", con la Incerti arrivata 17 secondi dopo. Podio ancor più azzurro grazie a Deborah Toniolo, terza in 2h 31'35" con un finale in rimonta. Ma è stata bella, bellissima Italia fra le donne: quarta in 2h32'46" la 42enne Catherine Bertone, che migliora di due minuti il primato personale. Ed è sesta, a un soffio dalla Kiprop, Emma Quaglia, che ha chiuso in 2h 33'52", con al settimo posto l'altra azzurra Laila Soufyane in 2h 34'13".
ANNA FELICE — Anna Incerti contenta a fine gara: "Non sapevo cosa aspettarmi dalla Ndiema perché era un'esordiente, ma spesso le atlete più pericolose sono proprio quelle al debutto. Sono partita decisa e volevo davvero vincere, per regalare una vittoria a mia figlia Martina. Ho sofferto solo negli ultimi 4km... Cercavo segni di fatica sul viso della kaniana, ma era impassibile"
FONTE: GAZZETTA

Maratona di New York 2014: la lista dei Top Runners, cè Valeria Straneo

Tornerà il 2 novembre la Maratona più celebre del mondo, ovvero quella di New York: nellaGrande Mela non solo il fiume umano di runners amatori, in oltre 50mila al via, ma anche un campo partenti dei Top Runners che come ogni edizione vedrà la presenza di molti dei più famosi e forti maratoneti in circolazione.
Al maschile ci sarà infatti l'ex primatista del mondo Wilson Kipsang, che nei suoi intenti ha quello di avvicinare il record della gara, ed il secondo uomo più veloce di sempre sulla 42.195km, il keniano Geoffrey Mutai che vorrà certamente confermarsi ad altissimi livelli. Con loro anche atleti di primissimo livello come Gebre Gebremariam, Stanley Biwott e Stephen Kiprotich.

LA LISTA COMPLETA DEI TOP RUNNERS E LE LORO SCHEDE

Tra le donne torna la vicecampionessa mondiale ed europea Valeria Straneo, quinta nel 2013, che cercherà in questo finale di stagione di riconfermarsi tra le atlete bianche più forti al mondo, le avversarie più temibili saranno la lettone Prokopcuka e le portoghesi Felix e Moreira. Per la vittoria sarà una sfida davvero equilibrata con le keniane Mary Keitany, Priscah Jeptoo e la campionessa del mondo Edna Kiplagat che dovranno difendersi dall'etiope Buzunesh Deba.
(FONTE: SPORTLIVE )

Francoforte a Kiptoo e KEBEDE

Un atleta completo e versatile, alla bella età di 38 anni. Questo è in sintesi Mark Kiptoo Kosgei, il vincitore della maratona di Francoforte, un ragazzo avviato tardi alla pratica della corsa, dopo aver speso buona parte della gioventù nelle forze armate kenyane, in patria e all'estero. Dopo aver conquistato credibilità nazionale nel cross, da trentenne, ha ottenuto i migliori risultati in pista sui 5000, dove è stato campione d'Africa (vanta 12:53.86 e 26:54.64 sui 10000). L'anno scorso, al debutto in maratona, aveva perso negli ultimi metri a Francoforte da Vincent Kipruto, segnando un 2:06:16 insolito per un runner di 37 anni. Stavolta, ha rischiato di uscire fuori giri ancor prima del traguardo, quando Mike Kigen e Gilbert Yego hanno provato ad allungare, dopo due ore di corsa. Riuscito a rientrare in gioco nello spazio di 500 metri, Kiptoo ha poi staccato i connazionali, incapaci di reagire al cambio di ritmo. 
Il crono premia il 38enne Kiptoo (2:06:49), va il personale al secondo classificato Mike Kipruto Kigen(2:06:59), e coglie il secondo crono della carriera il terzo, Gilbert Yegon (2:07:08). A lungo in lizza per un posto in prima fila, sono giunti uno dopo l'altro al traguardo, tutti col personale, gli etiopi TebaluZawude (2:07:10) e Deriba Robi Melka (2:07:16) e il kenyano Ronald Kipkoech Korir, pacemaker che ha corso fino all'arrivo in 2:07:29. Il vincitore uscente Vincent Kipruto ha perso contatto con i primi dopo il 30° km, chiudendo tredicesimo in 2:12:09. L'altro esordiente Vincent Chepkok non ha fatto meglio di 2:13:21 (quindicesimo). 

Gabius OK, Mekonnen KO
Sotto le due ore e dieci anche il debuttante tedesco Arne Gabius, bravo a centrare la terza prestazione europea stagionale in 2:09:32 (il miglior tempo di un tedesco da 24 anni), correndo la seconda parte di gara in 1:04:24 dopo la prima metà chiusa in 1:05:08. Pur se partiti molto forte (al 15° km la proiezione finale era di 2:04:22), il primato della corsa di Wilson Kipsang non è mai stato in discussione, e dopo il 35° km il ritmo dei battistrada è salito di 6-7 secondi a chilometro. Le ambizioni di Tsegaye Mekonnen, junior capace di vincere a Dibai in 2:04:32 in gennaio e con l'occhio al record nazionale di Gebrselassie, sono sfumate per il veloce ritmo impresso alla corsa nei primi quindici chilometri, e ha detto basta dopo due terzi di gara. 

Aberu Kebede "vede" il record, poi cede
Diverso lo sviluppo della maratona femminile: i passaggi di Aberu Kebede sono stati a lungo al di sotto del record della corsa (2:21:01 di Meselech Melkamu). L'etiope, dopo la prima metà chiusa in 1:10:35, è transitata al 25° km in 1:23:21 (due secondi più rapida della Melkamu, in gara ma ritirata dopo 30 km), al 30° in 1:39:50 (otto secondi) e al 35° in 1:56:38 (ben diciotto secondi), aumentando via via il vantaggio sulle avversarie, ma nel finale la stanchezza ha prevalso e la Kebede ha chiuso in 2:22:22, quarto tempo della storia della 42 km di Francoforte e ottavo crono della stagione.
Solo Africa fino al sesto posto, con Sharon Cherop seconda in 2:23:44, terza l'etiope Ashete Bekele Didi in 2:24:59 (personale), poi ancora tre kenyane, la sorprendente Emily Chemutai Ngetich in 2:25:15, Helah Kiprop in 2:27:14 (anche loro al personale) e Winny Jepkorir in 2:29:05. L'Europa registra il settimo posto di una britannica 44enne della Cornovaglia, Emma Stepto (2:32:40) e l'ottavo posto della tedesca Mona Stockhecke in 2:33:50. Anche loro festeggiano il personal best. 

Rennes, primato doppio
Alla quarta edizione, la Vert Marathon di Rennes festeggia per i nuovi record della corsa stabiliti dal kenyano Felix Kiprotich (2:08:05, il precedente era di 2:09:00) e dall'ucraina Olha Kotovska (2:28:47, cancellato il 2:33:08 dell'anno scorso). Kiprotich, che si è migliorato di sei minuti, ha battuto l'esordiente 19enne etiope Birhanu Addisie Achamie (2:10:20) e Benjamin Bitok (2:10:41). Crollati in posizioni di rincalzo gli altri etiopi Roba (2:15:32, finalista olimpico sui 3000 siepi) e Gezahegn (2:16:09), atleti con credenziali di tutto rispetto. La Kotovska ha nettamente battuto un duo di kenyane, Valary Jemeli Aiyabei (2:30:19, sette minuti in meno del precedente personale) e SaraJebet (2:31:09).

Maratona anche a Tolosa, con successi di Raymond Kemboi in 2:10:59 e della russa SardanaTrofimova, una 26enne che si è superata per ben sette minuti e mezzo, scendendo a 2:28:18. Ha preceduto la kenyana Gladys Kipsoi (2:33:00). Ancora dalla Francia, Il kenyano Titus KipjumbaMbishei (59:55 sulla mezza maratona una settimana fa a Valencia) ha vinto la 20 km delle 36ª edizione della Marsiglia-Cassis in 59:11, superando l'etiope Mulle Wasihum (59:22), che aveva vinto un anno fa. Successo femminile alla 21enne kenyana Peris Jepchirchir in 1:10:04. I primati della manifestazione restano 58:10 per gli uomini e 1:07:58 per le donne. Solo Africa fino al sesto posto, con Sharon Cherop seconda in 2:23:44, terza l'etiope Ashete Bekele Didi in 2:24:59 (personale), poi ancora tre kenyane, la sorprendente Emily Chemutai Ngetich in 2:25:15, Helah Kiprop in 2:27:14 (anche loro al personale) e Winny Jepkorir in 2:29:05. L'Europa registra il settimo posto di una britannica 44enne della Cornovaglia, Emma Stepto (2:32:40) e l'ottavo posto della tedesca Mona Stockhecke in 2:33:50. Anche loro festeggiano il personal best. 

Rennes, primato doppio
Alla quarta edizione, la Vert Marathon di Rennes festeggia per i nuovi record della corsa stabiliti dal kenyano Felix Kiprotich (2:08:05, il precedente era di 2:09:00) e dall'ucraina Olha Kotovska (2:28:47, cancellato il 2:33:08 dell'anno scorso). Kiprotich, che si è migliorato di sei minuti, ha battuto l'esordiente 19enne etiope Birhanu Addisie Achamie (2:10:20) e Benjamin Bitok (2:10:41). Crollati in posizioni di rincalzo gli altri etiopi Roba (2:15:32, finalista olimpico sui 3000 siepi) e Gezahegn (2:16:09), atleti con credenziali di tutto rispetto. La Kotovska ha nettamente battuto un duo di kenyane, Valary Jemeli Aiyabei (2:30:19, sette minuti in meno del precedente personale) e SaraJebet (2:31:09).

Maratona anche a Tolosa, con successi di Raymond Kemboi in 2:10:59 e della russa SardanaTrofimova, una 26enne che si è superata per ben sette minuti e mezzo, scendendo a 2:28:18. Ha preceduto la kenyana Gladys Kipsoi (2:33:00). Ancora dalla Francia, Il kenyano Titus KipjumbaMbishei (59:55 sulla mezza maratona una settimana fa a Valencia) ha vinto la 20 km delle 36ª edizione della Marsiglia-Cassis in 59:11, superando l'etiope Mulle Wasihum (59:22), che aveva vinto un anno fa. Successo femminile alla 21enne kenyana Peris Jepchirchir in 1:10:04. I primati della manifestazione restano 58:10 per gli uomini e 1:07:58 per le donne. 

(FONTE: FIDAL - FOTO: COLOMBO )

Atletica, maratona di Berlino: Kimetto fa 2h02'57": record mondiale!

Alla maratona di Berlino aveva debuttato centrando la miglior prestazione mondiale di sempre per un esordiente (2h04’16" nel 2012). Alla maratona di Berlino, due anni più tardi, alla quinta esperienza sulla distanza, firma un clamoroso record del mondo: 2h02'57". Il 30enne keniano Dennis Kimetto, uno di pochissime parole e tanti fatti, che fino a qualche tempo si chiamava Dennis Koech e sulla cui età ci sono molte incertezze, migliora di 26" il primato ottenuto dodici mesi fa, sulle stesse strade, dal connazionale Wilson Kipsang. Nel mentre frantuma un muro e scrive una pagina fondamentale nella storia dei 42 km e dell’atletica tutta. Le due ore restano lontane, ma adesso un po’ meno.
FENOMENO — L'exploit era in qualche modo atteso: Dennis, in ottobre, si era imposto a Chicago in 2h03'45" e alla vigilia, nonostante il ritiro di Boston in aprile per un problema a una gamba, non aveva nascosto i propri propositi. La statura del campione era insomma nota. Se poi, a questa, si aggiungono un percorso da sempre velocissimo, condizioni meteo ideali, un perfetto lavoro delle lepri e una concorrenza più che stimolante, ecco come l'impresa è diventata possibile. sono stati ottenuti tutti gli ultimi sei record del mondo maschili... Il keniano corre in 1h01'45" la prima metà gara e in 1h01'12" la seconda. Anche i parziali sui 5 e sui 10 km, con solo un lieve calo nel finale, mettono i brividi: 14'42", 14'42", 14'46", 14'25", 14'33", 14'29", 14'10" (!) e 14'42" ogni 5000 e 29'24", 29'11", 29'02" e 28'52" (!) ogni 10.000. Sotto il precedente primato va anche il connazionale Emmanuel Mutai, eterno piazzato, che vola a sua volta in 2h03'13". Lo "scomodo" 2h03'02" realizzato da Geoffrey Mutai a Boston 2011, mai omologato per irregolarità nel percorso, è definitivamente cancellato.  
LA GARA — Se al 30° km in testa transita un gruppo di sette atleti, l’azione decisiva avviene intorno al 38°, quando Emmanuel Mutai – con l’atteso etiope Tsegay Kebede presto fuori dai giochi, chiuderà nono in 2h10'27” – è l'ultimo a cedere al ritmo indiavolato imposto da Kimetto. Che firma gli ultimi 5 km in 2'50", 2'47", 2'46", 2'52" e 2'48". Sorprende l'etiope Abera Kuma che, alla seconda maratona della carriera, con un progresso di addirittura quattro minuti, è terzo in 2h05'56". Adesso sia Kimetto sia Mutai vantano tre prestazioni sotto le 2h05', come Haile Gabrselassie. Solo Kipsang, con cinque, ne conta di più. Kimetto peraltro, proprio a Berlino, aveva già centrato una miglior prestazione mondiale: quella sui 25 km, in 1h11'18", nel 2012.
DONNE — In campo femminile il successo va all’etiope Tirfi Tsegaye in 2h20'19" che precede la connazionale Fayese Tadese di 8" e la statunitense Shalane Flanagan, che fallisce il tentativo di record nazionale, di 55". Una curiosità statistica: la somma dei tempi dei vincitori (4h23'15") è inferiore di un solo secondo a quella del "primato" di Londra 2002 (Khannouchi e Radliffe). Insomma: Berlino è sempre più la maratona dei record.
(fonte: gazzetta dello sport)

Atletica, coppa del Mondo: gran finale con il duello dell'alto e la Grenot

VAI LIBANIA! - L’Europa, capitanata dallo stesso Lavillenie e dalla 40enne mezzofondista britannica Jo Pavey, parte favorita. Sul campo vinse anche quattro anni fa. Ma casi di doping hanno poi fatto riscrivere la graduatoria finale, così che i campioni uscenti sono le Americhe. Nella rappresentativa del Vecchio Continente c’è anche l’unica presenza italiana: Libania Grenot, grazie all’oro conquistato in Svizzera, gareggerà sabato (alle 21.10 italiane) nei 400 (nel tentativo di firmare una prestazione cronometrica importante) e domenica (alle 21.40) nella 4x400.
(fonte ufficiale by gazzetta dello sport)

Gatlin vola: 9"83. Galvan migliora Mennea: 32"01

Grandi 100 al meeting di Rieti. In due serie diverse, brillano lo statunitense e Powell (9"90). Sui 300 metri, Matteo Galvan migliora Mennea: 32"01. La Del Buono sugli 800 scende a 2'00"58.
Justin Gatlin non si ferma più. Dopo il 9”77 a Bruxelles, nella finale della Diamond League, si ripete a Rieti, nella 44. edizione del Meeting di Rieti: 9”83, appena sei centesimi meno del 9”77 con cui ha vinto in Belgio stabilendo la miglior prestazione mondiale dell’anno e suo record personale. E questo 9”83 è anche il terzo tempo mondiale del 2014, dopo il suo stesso 9”77 e il 9”82 di Richard Thompson. Da notare che Gatlin ha anche un 9”82 quest’anno, il 14 luglio a Linz, per cui ha stabilito i primi tre risultati mondiali del 2014. Dietro di lui, arrancano tutti: nella stessa serie vinta da Gatlin, c’è Nesta Carter secondo, ma con 10”07, un abisso. E Christophe Lemaitre finisce in 10”15. Nell’altra serie, Asafa Powell vince in 9”90, suo secondo tempo dell’anno dopo il 9”87 di Austin il 23 agosto, ed è l’unico a rimanere idealmente nella scia di Gatlin.
PER PIETRO — Lo stadio Guidobaldi ha una storia piena di record. Stavolta non ce ne sono mondiali, ma Matteo Galvan nei 300 metri scende a 32”01 e sigla la miglior prestazione italiana sulla distanza battendo quella di Pietro Mennea, 32”23, stabilita su questa stessa pista il 21 luglio 1979. E’ il modo migliore di rendere omaggio al grandissimo campione azzurro, davanti a sua moglie Manuela che è in tribuna. Da notare, in questa stessa gara, il 32”28 di Eseosa Desalu, a soli 5 centesimi dal tempo di Mennea.
GIBI A 5.55 — Nel pomeriggio di Rieti, ci sono poi le stelle mancate e quelle che mantengono le promesse. Nell’alto maschile, uno stanchissimo Bondarenko salta 2.36 al terzo tentativo, poi cerca i 2.43 ma gli errori sono netti. Nell’alto donne, Alessia Trost eguaglia la sua miglior prova stagionale, con 1,91, ma a 1,94 fa vedere che i problemi non sono ancora superati del tutto. Nei 3000 siepi femminili, ottavo tempo mondiale 2014 della tunisina Habiba Ghribi in 9’21”73; ottava prestazione del mondo 2014 anche quella della giamaicana McPherson nei 400 in 50”38. In questa gara, bella prova dell’azzurra Maria Benedicta Chigbolu che ottiene il personale in 52”39 (precedente 52”66). Personale anche per Leonardo Capotosti nei 400 ostacoli: 50”05, si migliora di un centesimo. Gara speciale per Giuseppe Gibilisco, l’ultima della sua carriera, salvo controindicazioni: salta 5.45 e 5.55 al secondo tentativo, poi va direttamente a 5.70, ma è troppo per lui, che finisce comunque fra gli applausi.
STELLINA — Ma la sensazione più bella arriva ancora una volta dalla giovane più che promessa del mezzofondo, Federica Del Buono, che si migliora ancora negli 800, quella che lei stessa non considera la sua gara preferita: da 2’01”80, ottenuto il 3 agosto a Pergine, scende a 2’00”58, sesto tempo italiano di sempre. Federica dà un’ulteriore dimostrazione di essere pronta a scendere sotto i 2’ e di poter ambire a risyultati di èrestigio in Europa e nel mondo. Da ricordare, sempre negli 800, anche la bella prova di Marta Milani, che, nella seconda serie, chiude in 2’01”76, sua miglior prestazione stagionale, vicina al suo personale di 2’01”35.(fonte ufficiale by gazzetta dello sport)

MEETING DI VARSAVIA: BOLT VOLA NELLA STORIA

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Non correva una gara individuale ufficiale dal 6 settembre scorso, quando al meeting di Bruxelles dominò i 100 in 9”80. Poi una ripresa lenta: l’infortunio al piede sinistro, il rientro più volte rimandato, le due frazioni di 4x100 ai Giochi di Commonwealth di Glasgow a inizio mese e, domenica, la passerella su un pistino apposta approntato a Copacabana (10”06). Ci voleva il 5° memorial Skolimowska e i più di ventimila dello stadio Nazionale di Varsavia (col tetto retrattile chiuso e comunque qualche refolo di vento) per vederlo finalmente in azione. Tutto ruota intorno a lui. E lui, Usain Bolt, non tradisce le attese.Party guy
Usain Bolt è l’uomo più  veloce del mondo, lo sanno tutti. E non l’ha dimostrato una sola volta: più e più volte, confermando i suoi stessi record sui 100 o battendo se stesso. Di lui si sa anche che è uno che ama divertirsi e lo sa fare molto bene: ama fare il dj e uscire la sera con belle donne. Però deve essere anche uno che quando c’è da allenarsi e concentrarsi per una gara importante lo fa molto bene perché – oltre alla forma fisica che glielo permette – poi i risultati li porta a casa.
9″98
Ieri a Varsavia al memorial Kamila Skolimowska il cronometro si è fermato dopo 100 metri su quei 3 numeri. Il record indoor precedente di 10”05 restava imbattuto dal 1996 ed era stato stabilito dal namibiano Frankie Fredericks.
Bolt è ancora il detentore del record del mondo outdoor sui 100 (9″58) e sui 200 (19″19) oltre che a svariati altri record nazionali.
(Photo credits from Flickr by Aktiv I Oslo.no)
(fonte ufficiale by gazzetta dello sport)

GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI NANCHINO

LA MARATONA EUROPEA E' ITALIANA!!!
MEUCCI IMPRENDIBILE NEL FONDO

Due medaglie per la spedizione azzurra a Nanchino nella prima giornata olimpica destinata alle finali atletiche: prima il bronzo di Noemi Stella (23:38.10) nei 5000m di marcia dominata dalla cinese MaZhenxia (lunga fuga solitaria, conclusa in 22:22.08). Resta ai piedi del podio un’altra vicentina, Elena Bellò, nonostante il bel personale di 2:06.31 nella finale degli 800 metri. Infine il settimo posto di Ilaria Verderio nei 400m, dove la sedicenne brianzola peggiora leggermente il suo accredito della batteria (54.43 contro 54.18). Nella mattinata cinese le finali B, con due sedicenni italiani in gara: quarta nella finale B dei 100hs Martina Millo (14.67/-1.2, dodicesima) e sesto nella finale B dell’alto il piemontese Stefano Sottile (2.02 alla terza prova, quattordicesimo nel totale). Nei 110m ostacoli cade il primato mondiale “youth” grazie al 12.96 del giamaicano Jaheel Hyde (campione mondiale juniores dei 400hs un mese fa a Eugene): demolito il 13.12 del francese Wilhem Belocian edizione 2012 (anche il transalpino è campione mondiale juniores in carica di Eugene 2014, nei suoi 110hs).
800m F (finale A) – Il discorso deve necessariamente partire dalla finale B, perchè la kenyana Agnes Ngovi – infilata in batteria dall’azzurra Elena Bellò ed esclusa dalla lotta per le medaglie – non si presenta neanche al via: strana interpretazione dello spirito olimpico ... E così andiamo sulla finale che assegnerà il titolo: la curiosità è vedere quanta benzina sarà rimasta alle protagoniste, dopo un primo tirato alla morte per il particolare regolamento dei Giochi giovanili. Ammaestrata dall’esperienza di Baku, dove era stata buttata fuori assetto da uno scarto improvviso della russa Akseyeva (presente anche qui), Elena mantiene la corda con grande giudizio e segue il terzetto che alla campana (61.09) conduce le danze: poi un’incertezza all’ingresso dell’ultima curva, l’azzurra perde qualche metro e nel rettilineo non riesce a completare la rimonta su atlete già lanciate verso il podio. La vicentina finisce quarta, comunque bravissima, ed il personale è riscritto a 2:06.31, sempre più terza nella lista italiana all-time capeggiata da Fabia Trabaldo e Gabriella Dorio: conoscendo la famiglia Bellò e dintorni, magari resterà un pizzico di rammarico. Ma non ce n’è motivo. Gran finale vincente della ghanese Martha Bissah (2:04.90), poi Alemu Negeri, l’etiope prima al passaggio del giro (2:06.01) e una spanna indietro la tedesca Mareen Kalis (2:06.03), le altre medagliate sulle quali incombeva l’ombra di Elena Bellò.
per ulteriori aggiornamenti vedi fonte: Fidal

EUROPEI DI ATLETICA 2014 - ZURIGO

LA MARATONA EUROPEA E' ITALIANA!!!
MEUCCI IMPRENDIBILE NEL FONDO

Impresa Meucci, oro nella maratonaE' arrivata la terza medaglia per l'Italia agli Europei di atletica a Zurigo: Daniele Meucci, 28enne pisano, ha vinto l'oro nella maratona compiendo una grande impresa. Scattato al 35esimo chilometro, l'azzurro ha fatto il vuoto dietro di sé e ha tagliato il traguardo in solitaria fermando il cronometro sul tempo di 2h.11'08". Argento al polaccoYared Shegumo, staccato di 52 secondi, bronzo al russo Aleksey Reunkov (a 1’07”). 
Fino al giro di boa è Marcin Chabowski a dominare sulle strade di Zurigo: il polacco chiude la mezza maratona al comando in 1h.04’45” con oltre 40 secondi di vantaggio sui più immediati inseguitori tra i quali c’è anche Meucci. Chabowski inizia a crederci, ma al chilometro 35 il suo ritmo si abbassa. E’ crisi, e il primo ad approfittarne è proprio Meucci che sferra l’attacco decisivo al 35esimo chilometro mettendo il polacco nel mirino: il sorpasso si concretizza quando il cronometro segna 1h.47’56”, Chabowski non riesce nemmeno a reagire e l’azzurro corre sicuro verso il trionfo. L’Italia torna a festeggiare un oro europeo nella maratona a distanza di otto anni dal successo di Stefano Baldini a Goteborg 2006. 
"Sono emozionato, non me l’aspettavo – il commento di Meucci a fine gara - Ho attaccato al momento giusto, ho seguito il mio istinto e mi sono detto 'ora o mai più'. L'ultimo tratto è stato un'agonia. Questa è la mia seconda vera maratona e non posso essere più contento di così”. Tra gli altri azzurri da segnalare il settimo posto di Ruggero Pertile col tempo di 2h.14’18”; 32esimo Michele Palamini (2h.21’32”). Per l’Italia quella di Meucci è la terza medaglia agli Europei di Zurigo dopo l’oro di Libania Grenot nei 400 e l'argento di Valeria Straneo nella maratona femminile.

STRANEO, ARGENTO VIVO

Non ci si abitua mai alle imprese di Valeria Straneo e delle emozioni sportive che, negli ultimi tempi, ci ha fatto assaporare. Arrivata a Zurigo da vice campionessa mondiale di maratona ha dato come al solito il massimo e qualcosa di più per arrivare sul gradino più alto. Ma è ancora una volta l'argento il metallo (preziosissimo) con cui torna dagli Europei. Valeria ha tagliato il traguardo seconda (2:25'27") al termine di una corsa che l'ha vista ancora una volta protagonista, sempre al comando, come ai Mondiali di Mosca 2013. Superata solo a due km dalla fine dalla francese Christelle Daunay che ha chiuso la 42k continentale in 2:25'14". Bronzo alla portoghese Jessica Augusto (2:25'41").
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